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Terminata la bagarre delle elezioni amministrative e prima ancora che cominci ufficialmente anche quella per la formazione del nuovo Consiglio Regionale, confidiamo di avere nei prossimi giorni, sempre dalla Regione Puglia, nella persona del Presidente, e da Aeroporti di Puglia Spa, ma anche dal Comune di Foggia, nella persona del Sindaco rieletto, destinatari principali di questo nostro comunicato stampa e ognuno per sua competenza, chiarimenti circa lo stato di avanzamento dei programmati lavori di allungamento della pista di volo del nostro aeroporto “Gino Lisa”.

L’ultima risposta di aggiornamento, di seguito al nostro puntuale sollecito, lo ricordiamo, riguarda- va l’avvio della programmata e necessaria bonifica dei terreni interessati dai lavori, ancora a rischio per i residui bellici della seconda guerra mondiale.

Nulla si diceva, già allora, in merito ai tempi di chiusura della fase degli espropri di competenza di Aeroporti di Puglia Spa.

Nonché sarebbe importante anche comprendere, da parte nostra, se sussistono dei vincoli imposti alla navigazione aerea da parte di Enac e se questi sono stati rispettati o se dovranno essere effettuati degli interventi di merito con precisazione del soggetto chiamato a rispondere.

Oggi ribadiamo, con forza, a distanza di diverse settimane da quella risposta ufficiale, e di ben tre mesi dalla posa della prima pietra, la necessità di mantenere una linea di trasparenza sui vari passaggi che ancora dovranno essere sviluppati, in questo arco di tempo residuo, per completare l’iter di allungamento della pista, come da termini di appalto.

Confidiamo, oltre che in questa trasparenza, dovuta per legge ma anche per i noti precedenti negativi che hanno da sempre caratterizzato l’iter della vertenza, che sia stato anche già programmato e prenotato dai responsabili del progetto esecutivo un collaudo finale sulla nuova pista ( chiaramente passaggio obbligatorio per rendere la stessa operativa) e ovviamente su ogni accessorio di pertinenza alla medesima (luci e ogni aiuto alla navigazione aerea), e se è stato altresì previsto dalla Regione, da Aeroporti di Puglia SpA o da Enac, chiaramente ognuno per il suo bilancio, una specifica voce di spesa a copertura dell’intervento.

In ultimo chiediamo se sia stato programmato, dalla Regione e da Aeroporti di Puglia Spa, un nuovo accordo con Enav, sottolineando anche se per questo passaggio ci siano fondi disponibili in bilancio per la gestione della TWR dello scalo, anche in modalità remota, stante la necessità di una modifica dell’attuale sistema di controllo del traffico aereo per una corretta ed effettiva riattivazione dei voli civili anche nelle ore dopo il tramonto.

In merito alla futura programmazione dei voli civili, così come da noi da sempre auspicata, vorremmo anche degli utili aggiornamenti sull’esito non solo della richiesta del Presidente Emiliano nei confronti della nota compagnia aerea Ryanair, proprio sulla possibilità di attivare dei voli nazionali dallo scalo di Capitanata ma anche sui programmi, sugli investimenti e sulle promozioni predisposte da Aeroporti di Puglia in vista della riapertura.

Altresì ci chiediamo ancora per quale motivo il Presidente Emiliano si sia limitato a guardare nella direzione della sola compagnia irlandese, che dispone dei Boeing 737, non sondando anche la disponibilità di altre compagnie low cost, come ad esempio Easy Jet, che con i suoi Airbus 319 e 320, certamente appare più idonea oggi per l’utilizzabilità piena della futura pista.

Come è noto il Comitato ha presentato anche un suo piano industriale per la stagione 2020, sul qua- le sussiste, allo stato, il solito assordante e disinteressato silenzio politico, oltre che tecnico, tanto da indurci nuovamente a dubitare su quali siano le reali intenzioni della Regione e del gestore unico, chiaramente in ottica di sviluppo della vocazione turistica e commerciale nel cosiddetto quarto aeroporto del sistema pugliese che, lo ribadiamo, non può essere confinato alla sola vocazione di soccorso.

Vocazione che, oltretutto, è ancora offuscata dall’assoluta mancanza di un effettivo trasferimento di personale e mezzi della protezione civile in Capitanata.

In merito alla vocazione turistica, da programmare seriamente, ci chiediamo se è stata prevista una formazione del futuro personale di scalo necessario per gestire i voli civili dal Gino Lisa oltre che per la protezione civile; nonché se sussiste già un contratto di servizio che tenga conto proprio di questa esigenza.

Ci rivolgiamo, in conclusione, anche al Sindaco Landella, fresco di conferma, affinché mantenga alta l’attenzione sulla vertenza trasporto aereo, chiedendo chiarimenti alla Regione ed impegnandosi, nuovamente, per quanto di competenza, nei rispettivi compiti che dovranno essere portati a termine, nel giro di poco tempo, al fine di rimuovere o anche solo segnalare, a chi di competenza, ogni ostacolo illegale, oltre che programmare poi le eventuali operazioni di esproprio dei terreni interessati dal piano rischio aeroportuale; tutti atti amministrativi di competenza comunale necessari per ripristinare le condizioni ottimali della zona, chiusa storicamente da una edificazione selvaggia, permettendo così un impiego futuro e speriamo prossimo della nuova pista a pieno regime, cioè senza le solite criticità dovute ad incapacità ed inerzie locali.

Presidente Comitato Vola Gino Lisa Avv. Maurizio Antonio Gargiulo